CORSO BASE ALPINISMO INVERNALE 

Il corso è rivolto a coloro che vogliono apprendere le nozioni di base per la gestione e la progressione della cordata su questa tipologia di terreno, nonché la tecnica nell’utilizzo di piccozza e ramponi.

Durante il corso verranno affrontati i seguenti argomenti: nozioni di nodologia, legatura in cordata, utilizzo dei freni, costruzione della longe, discesa in corda doppia, utilizzo di piccozza e ramponi, pianificazione della gita e scelta dell’itinerario, l’ultimo giorno verrà percorso un canale  (itinerario da definire in base alle condizioni nivometeorologiche)

Località: Castione delle Presolana

DATE IN PARTENZA 2023 08/09/10 DICEMBRE 2023

Costo 300 euro 

Per maggiori informazioni Giulia +39 333 333 8714

 

Il Selvaggio Blu non è un trekking, è un itinerario che si snoda lungo la costa centro orientale sarda, permettendo di conoscere, vedere e vivere la Sardegna da una prospettiva davvero unica, selvaggia e naturale, che diversamente non si potrebbe conoscere.
Richiede una buona abitudine a camminare su terreni rocciosi, presenta dei punti di calata e/o facile arrampicata dove è prevista l’assistenza della guida, l’uso di corda e imbracatura. Tuttavia non è necessario avere una pregressa esperienza nell’uso di corda o manovre di calata poiché queste verranno eseguite dalla guida.

È richiesta inoltre una buona capacità di adattamento alle situazioni naturali, i pernotti avvengono infatti all’aperto con materassino e sacco a pelo, non ci sono rifugi o strutture a cui appoggiarsi; per imprevisti o malesseri è possibile farsi raggiungere in alcuni punti (via mare o via terra) per uscire dal trekking, ma non ovunque!

DATE 26/30 APRILE  2024

Contattaci senza impegno per ricevere il programma dettagliato

Programma weekend arrampicata Rifugio Albani 24/25 Giugno 2023

Sabato 24 Giugno: ritrovo a Colere ore 08.45 al posteggio sito in località Carbonera, da qui partenza a piedi e salita al rifugio Albani, giunti al rifugio tappa di ristoro e successivamente arrampicata presso la falesia Vascello Fantasma. Cena e pernotto in Rifugio

Domenica 25 Giugno: sveglia e colazione, discesa a piedi ed arrampicata presso la falesia Robi Piantoni a Colere, rientro in paese e termine attività ore 16:00 circa

L’attività è dedicata a coloro che già arrampicano e desiderano migliorare la propria tecnica e a coloro che vogliono avvicinarsi a questa disciplina: livello base e intermedio

Costo 150 euro

Il costo include: la prestazione della guida alpina e la fornitura di eventuale materiale tecnico mancante

Il costo non include: la mezza pensione in Rifugio

Questo 2022 è stato per me un anno felice e ricco di piacevoli sorprese; finalmente dopo tanto tempo sono
tornata e viaggiare e scoprire nuovi posti. In particolar modo l’ultimo viaggio era da tempo una delle mete
tra la lista dei desideri, ecco che così a luglio con Dimitri decidiamo: ad ottobre si vola in Marocco, biglietti
prenotati e via pronti a partire.
Taghia è un piccolo villaggio del Marocco situato nel medio Atlas, la logistica è relativamente facile: si vola
su Marrakech e da lì in cinque ore di auto (taxi) si raggiunge Zaouia Ahanesal, da qui si procede a piedi per
circa un’ora e mezza accompagnati dai muli o dagli asini che ci aiutano nel trasporto dei bagagli e del
materiale.
Nel villaggio sorgono una ventina di gite d’etape, che ospitano gli arrampicatori, offrendo loro un
trattamento di mezza pensione con sistemazione in camere da due o quattro persone e bagno in comune.
A Taghia la vita scorre lenta e tranquilla, come il torrente che la attraversa e la notte regna un silenzio
assoluto. La sera al calar del sole il buio ci avvolge velocissimo; nel villaggio il tempo sembra essersi fermato
e ci pare di fare un tuffo nel passato.
Se si dice che la prima impressione è quella che conta, arrivati al villaggio le nostre aspettative positive sono
subito confermate dalla vista delle pareti, verticali, slanciate, e compatte che lo circondano. È possibile
percorrere sia itinerari sportivi che itinerari da proteggere, durante i dieci giorni di permanenza noi
abbiamo scalato:
Canyon Apache 280m 6c: Via plaisir, ideale per godersi la prima giornata di arrampicata, familiarizzare con
la roccia Marocchina, divertendosi e senza pensieri.
La mano del Maroc 350m 7b+: Dico solo che la mano di mio papà Fausto (che qualcuna me l’ha suonata)
era più leggera, bastoni dall’inizio alla fine.
Sussurro Bereber 280 7b+: Via fisica, molto bella e divertente, l’avvicinamento quasi nullo e il rientro
veloce, la rendono una salita papabile nel caso in cui si abbia a disposizione poco tempo.
Les rivieres Pourpres 500 mt 7b+: probabilmente la via più bella che abbia mai fatto, di questo genere e
difficoltà, si tratta di una salita entusiasmante, fisica ma allo stesso tempo tecnica, ogni metro è da scalare,
su roccia super, insomma non si può che restarne innamorati!!
Fata Morgana 330m 7c: Via bella, i gradi sono più severi della vicina Rivier, l’obbligatorio è più sostenuto e
richiede di trottare fra una protezione e l’altra, bravo Dimitri.
L’axe du mal 500m 7c+: Bellissima via, più tecnica della Rivier
Pinchito Moruno 230m 7b: Bella via, fisica e breve, ideale per una mezza giornata, senza troppi stress.
Belle et berbere 300m 6b+: I programmi per l’ultima giornata erano un pochino più bellicosi, purtroppo ci
svegliamo la mattina con le braccia piene e la sensazione di essere al capolinea, quindi optiamo per una
classica plaisir.

Dopo quest’ultima salita rientriamo direttamente a Marrakech trascorriamo qualche giorno da turisti. I
colori e i rumori della città ci portano in un Marocco sicuramente diverso da quello che abbiamo vissuto nel
villaggio, tuttavia perdersi tra i suq della medina, farsi coccolare in un hammam marocchino e fare due
passi la sera in piazza Jamaa el Fna sono sicuramente un’esperienza da non perdere.

Arrivederci Marocco

Patagonia, la terra dei giganti di granito, dei cieli blu addobbati da nuvole di ogni forma, del viento, mucho viento e sogni… Ognuno ha il suo, non possiamo non averne, i sogni sono ciò che ci fanno vivere, sono la nostra linfa vitale.

I miei sogni patagonici sono fatti di montagne, zaini pesanti, troppo pesanti, avvicinamenti infiniti e cime di luce. Le montagne Patagoniche non sono altissime, eppure contano poche ripetizioni per stagione: l’isolamento, la lunghezza dell’avvicinamento, le difficoltà tecniche elevate e un meteo ballerino le rendono spesso inespugnabili, insomma, sono montagne che si fanno corteggiare! Qualsiasi alpinista che vada nella terra del fuoco non può, a mio avviso, non restarne ammagliato. Il panorama è unico: distese di deserto, laghi blu, ghiacciai e poi loro i giganti di granito.

El Chalten è il paese che funge da campo base, per ogni alpinista/turista che desideri scalare/muoversi nella zona del Cerro Torre o del Fitz Roy. Il villaggio è raggiungibile da Buenos Aires tramite volo interno per El Calfate, da qui in tre orette di bus si raggiunge El Chalten. In paese si trovano: hotel, ostelli o mini appartamenti, supermarket, bar, locali e ristoranti. Tutti i sentieri partono direttamente dal paese, ad eccezione del sentiero per Pedra del Fraile per il quale è necessario prendere un taxi (collettivo o privato), in ogni caso non serve noleggiare un’auto.

Sono stata due volte in Patagonia, la prima nel Febbraio 2017 con Rosa, e poi a dicembre 2019 con Yuri. La nostra giornata tipo prevedeva: bere e mangiare al bisogno, arrampicate in falesia, ma soprattutto frequenti controlli alle previsioni metereologiche, sì perché nella terra del fuoco il meteo è il monarca assoluto.

La prima regola in Patagonia è non avere programmi, quindi porti con te materiale di ogni sorta e poi in base al tempo e alle condizioni vedrai cosa usare e dove rivolgere le tue attenzioni.

Dopo alcune ricognizioni alle pareti, in attesa di una finestra di bel tempo, optiamo per la Via Casarotto al Pilastro Goretta.

La finestra di bel tempo in cui speravamo non arriva, o meglio arriva ma è molto breve. Decidiamo comunque di provarci per non perdere l’unica chance. La settimana seguente infatti sarà di nuovo brutto e poi si avvicina la data del rientro.

Partiamo come sempre molto carichi, destinazione Pedra Negra, dove dormiamo in tenda per poi partire la mattina molto presto alla volta del Pilastro Goretta, sperando nel rigelo della neve nel canale. Dopo le titubanze iniziali per il remollo (la neve molle) in discesa dal Quadrado il canale si rivela in super condizioni e abbastanza velocemente giungiamo in vista del Bloque Empotrado. In sei lunghezze raggiungiamo il blocco per tiri di misto, neve e sassi instabili. Dal Bloque il pilastro si mostra in tutto il suo splendore, scaliamo le prime nove lunghezze: roccia e arrampicata spettacolari. La sera bivacchiamo con l’idea di terminare la via l’indomani. Come sempre qui i programmi sono molto suscettibili todo es posible nada es seguro- cit Lucy e dopo una timida alba che ci fa ben sperare ci ritroviamo avvolti nelle nebbie e nel vento … quindi giù le doppie e discesa dal canale est verso il Passo superior nella neve molle sprofondando fino a metà coscia, sarà perché ho le gambe corte, per terminare con una camminata di 11 km  che ci riporta a El Chalten, concludendo la giornata con una cena più che meritata.

Le previsioni prevedono vento e neve per i giorni successivi, decidiamo quindi di spostarci verso Bariloche e trascorrere gli ultimi giorni a Frey e nella Valle Campanile dove il tempo sembra essere più clemente. Da El Chalten prendiamo un bus per Bariloche (11 ore, tipico delle distanze sud americane) e poi da lì rientreremo direttamente a Buenos Aires in aereo. In alternativa da El Chalten è possibile tornare in bus a El Calafate e poi prendere un volo per Bariloche, sicuramente più veloce ma molto più costoso.
Bariloche è una cittadina viva e graziosa, adagiata in riva al lago che offre molte possibilità. In mezz’ora di bus si raggiunge Cerro Catedral, da dove parte il sentiero di accesso per le due Valli. Il sentiero parte in comune e si divide solo nella parte finale.

La Valle del Campanile è decisamente meno frequentata e più selvaggia, c’è una radura nel bosco, ove è possibile campeggiare (ruscello nei pressi, divieto di accendere fuochi). Le due Valli sono collegate da un passo (45 minuti di cammino). Noi abbiamo scalato due giorni nella Valle del campanile e due nella Valle di Frey. Nella Valle di Frey invece si trova il Rifugio Frey, possibilità di pernottare in Rifugio o in tenda. Meglio prenotare, il Rifugio è meta di numerosi climber e trekkers.

Il posto è incantevole, la roccia ottima e il divertimento assicurato! Da non sottovalutare i gradi delle vie, la chiodatura non è mai ravvicinata ed è necessaria una buona esperienza alpinistica, quindi partite con le orecchie basse.  Le Valli sono disseminate di numerose guglie e torri di granito, queste non sono alte, le vie variano dai 4 ai 6 tiri e le discese avvengono sempre in corda doppia.

Le guide per muoversi in queste zone sono edite entrambe da Patagonia Vertical: Frey Cerro Catedral & Chalten Massif.

TRAVERSATA MONTE ROSA 22/23/24 GIUGNO 2024

Il tour si snoda, ad eccezione del primo giorno, completamente su un terreno di ghiacciaio, il percorso offre una vista spettacolare sul gruppo del Monte Rosa e le magnifiche montagne che lo circondano. Il programma richiede una buona preparazione fisica, i dislivelli non sono elevati ma ci si muove sempre attorno ai 3500 mt di quota.

GIORNO1 Partenza da Brescia/Bergamo e trasferimento con mezzi propri a Staffal AO. O ritrovo direttamente a Staffal per le 13:30. Attraverso gli impianti saliamo Indren e da qui in 2:00 h di cammino giungiamo al Rifugio Gniffetti (disl. 300mt) dove si pernotta

GIORNO2 Colazione ore 05:00 e dal rifugio lungo un magnifico percorso glaciale salita alla Capanna Margherita 4554mt, il rifugio più alto d’Europa (disl.900mt). Lungo il percorso salita alla Pyramide Vincent 4200 mt e se il gruppo sta bene salita anche alla cima Parrot. Pernotto Rifugio Capanna Margherita.

GIORNO3 Discesa a Indrenn (1500 mt disl. Negativo) e da qui via impianti a Staffal. Possibilità di salita alla Cima Cristo delle Vette, che si trova lungo l’itinerario di discesa.

 

 

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Guida Referente Giulia 333 3338714

IL Campus Mountain Kid’s week è un’esperienza di montagna e di amicizia destinata a bambini e ragazzi. Giunta ormai alla nona edizione, si tratta di cinque giornate immersi nella natura. I pernotti avvengono tutti in Rifugio con trattamento di mezza pensione (cena, pernotto e colazione) mentre il pranzo al sacco sarà preparato dai rifugi stessi (escluso il pranzo al sacco del primo giorno). Durante le escursioni tutti i bambini devono avere uno zaino nel quale portare lo stretto necessario per la giornata (acqua, packet lunch, pile, giacca a vento, maglietta di ricambio, guanti, cappello, occhiali da sole, imbrago e casco). Il resto dell’abbigliamento, ricambi ecc. verrà recapitato direttamente presso il rifugio. Eventuali allergie e intolleranze alimentari non costituiscono un limite, tutte le cucine sono ormai attrezzate per far fronte ad ogni esigenza.

Il programma prevede: attività di arrampicata, vie ferrate e molto altro, sempre accompagnati da una guida alpina

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Settimane Estate 2024

17/21 Giugno  3°elementare/1°media

01/05 Luglio 2°media in su 

Ci sono viaggi che programmi da tempo e altri per i quali ti ritrovi in partenza, non proprio all’ultimo, ma quasi; il viaggio che vi sto per raccontare è uno di questi.

Premessa: mia sorella Lucia è partita per un anno di lavoro in Perù, attraverso il servizio civile, a marzo 2019. Il legame tra di noi è molto forte, abbiamo condiviso molto sin da piccole e ancora oggi condividiamo la passione per l’arrampicata, la montagna e la cucina … quindi capita spesso di passare delle giornate assieme. Ovvio non mancano i normali screzi tra sorelle, caratterialmente siamo diverse, ma nutriamo una profonda stima l’una per l’altra. Dicevo, lei era partita per un anno e cosi, a giugno mi sono detta “perché non andare a trovarla?”

Detto fatto, io compero il volo aereo e lei prende ferie. Il ritrovo è fissato per il 14 settembre a Lima. Dopo una giornata da turiste nella capitale, ci trasferiamo a Huaraz, capitale della regione di Anchas (trasferimento in bus notturno o giornaliero 7h circa, da prenotare preventivamente).

Arrivate a Huaraz ci ambientiamo e procediamo all’acquisto di ciò che manca, mentre Lucia si aggira tranquilla tra i banchi del mercato locale, io la seguo cercando di resistere all’odore nauseabondo di galline nude, teste di maiale e pesce.

Huaraz è la base di appoggio per chiunque voglia muoversi in questa regione, in città si trovano numerosi ostelli e qualche piccolo hotel per i più esigenti. Non mancano supermercati e negozi per acquistare e/o noleggiare materiale di alpinismo. Da non perdere il mercato dell’artigianato in Plaza des Armas, se invece necessitate di frutta, verdura, pane, formaggio, legumi e miele meglio al mercato locale.

Noi a Huaraz abbiamo pernottato presso l’ostello Campo Base: dispone di camere doppie con bagno privato o cameroni, acqua della doccia calda, wi-fi, posto semplice e spartano ma pulito. Possibilità di deposito bagagli nei giorni successivi in caso di trekking o altro.

Prima meta del nostro viaggio Hatun Machay

HATUN MACHAY è il sito più bello nella zona, si raggiunge in combi (minibus collettivi) Huaraz /Catac 4S e da qui in taxi Catac/Hatun Machay 50S; il taxi lascia direttamente al “campeggio” quindi è possibile portarsi appresso qualsiasi “confort”, il campeggio ha un costo di 10S a notte, c’è acqua per cucinare e ci sono dei bagni, bisogna invece portare l’acqua da bere. Il sito si trova su un altopiano ed offre una vista e dei colori davvero spettacolari, impossibile non innamorarsi. I settori migliori a nostro giudizio sono: sett. Erotico (3/4/5/6 per scaldarsi) sett. Placa verde (11/12/13*) sett. Picaflor (3/4/5) sett. Los sietes (tiri duri c’è un bellissimo 7a) sett. Kla fisura (tutte le vie a dx) sett los espanoles (è un po’ più lontano ma merita). Con sim Peruana non tutte le compagnie prendono qui. Il gestore attuale del campeggio (2019) è molto disponibile e cordiale. Giorni consigliati 3/4 (* i numeri corrispondono al numero del tiro sulla guida).

Dimenticavo qui si scala a 4100 mt di quota, quindi meglio arrivare acclimatati e ricordarsi di respirare!! Altro sito di arrampicata sportiva degno di essere visitato è Inka Waqanqa

INKA WAQANQA si trova ad una quota leggermente più bassa (3800mt) rispetto ad Hatun Machay quindi meno freddo, inoltre in caso di brutto tempo resta leggeremente più schivato dalle perturbazioni. L’arrampicata è varia e davvero bella, solo, diversamente da Hatun Machay il sito non resta isolato ma è vicino ad una strada. Si può campeggiare in zona prestando attenzione a chiudere bene il cibo in tenda (presenza di cani e capre molto affamate!!) o meglio ancora posizionare la tenda all’interno di uno dei recinti di sassi. Sul posto vive una famiglia di campesinos, meglio chiedere a loro dove andare per non disturbare. Sulla guida attuale sono segnate pochissime vie rispetto a quelle realmente chiodate, poiché il sito è stato sviluppato recentemente, potete chiedere all’agenzia Andean kingdom maggiori informazioni. Presso l’agenzia è possibile acquistare o noleggiare qualsiasi materiale da alpinismo. Giorni consigliati 2

NB: In Perù tutti i monotiri di falesia NON sono attrezzati con catena di sosta ma due spit con due maglie rapide quindi è necessario fare sempre manovra.

La parete più bella della zona per salire vie lunghe è indubbiamente La Esfinge, una splendida parete di granito di 800mt. Il periodo miglio per la quota è da giugno a metà settembre.

NOTE TECNICHE

In combi fino a Caraz 8S, poi taxi 50S. Si paga un ingresso al parco di 10S. La salita la campo base sono 500 mt di dislivello e diversamente da quello che scrivono numerose guide non si tratta di quattro ore di cammino ma due ore con zaino medio pesante. Il campo base è a cinque stelle, una spianata di sabbia, con una sorgente di acqua a tre minuti di cammino dal campo base. Per il taxi di rientro non è necessario prenotare prima, potrete chiedere a quelli salgono per accompagnare i turisti o trekker alla Laguna Paron, oppure chiedere ai guardiani del Parco di contattarne uno. Sulla parete sono state tracciate numerose vie tutte di livello medio o alto, quindi per affrontare la parete è necessario avere un’adeguata preparazione. Assolutamente da non perdere il trekking alla laguna69, si può fare tranquillamente in giornata Huaraz, la levataccia alle 4.30 di mattina sarà ripagata dal panorama mozzafiato.

Lascio alle parole di mia sorella riassumere l’essenza di cosa sia stato per noi questo breve viaggio in Perù “Complicità. La gioia di rivedersi dopo sei mesi di distanza. La felicità nel tornare a condividere momenti insieme: chiacchiere, fatiche, risate e le meritate birrette di fine giornata. Risentire la tua voce che mi incita mentre scalo. Ritrovare quella complicità tra sorelle, perché a volte a noi basta uno sguardo per intendersi. Farmi pervadere dalla forza dei tuoi abbracci. Abbracci che sanno di amore e che ancora una volta mi ricordano quanto sono fortunata ad averti al mio fianco”

L’alpinismo classico evoca nella nostra mente lunghe creste, ampi pendii di neve, cime, canali nevosi e ghiacciai; spazi incredibili e affascinanti dell’alta montagna, che offrono diverse opportunità di salita: dalla tranquilla passeggiata sul ghiacciaio alla più impegnativa salita di una cresta aerea. Durante lo stage si affronteranno diverse tipologie di  terreni: vie di più tiri, creste di roccia, creste e pendii di neve e ghiaccio, ghiacciai. Per potersi muovere in sicurezza in tutti questi ambienti è necessario avere un sufficiente bagaglio di nodi, legature, e manovre di corda per la progressione e per l’ autosoccorso.
Il corso è rivolto a coloro che desiderano avvicinarsi all’ambiente dell’alta montagna o a coloro che lo frequentano ma vogliono approfondire aspetti tecnici, aspetti di sicurezza e gestione ambientale.
Gli obbiettivi del corso sono: acquisire dimestichezza nell’utilizzo dei ramponi e della piccozza, imparare le basilare manovre di corda per la sicurezza e la progressione della cordata al fine di acquisire le basi per poter compiere ascensioni medio/facili in autonomia e sicurezza.

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DATE CORSO ALPINISMO 2023

01/02/03 Luglio 2023

 

ESCURSIONE sul GHIACCIAIO dell’ADAMELLO  15/16/17 Luglio 2022
La traversata del ghiacciaio dell’Adamello, meglio  noto come Pian di Neve, è uno degli itinerari più panoramici delle “nostre montagne”. Terreno della guerra bianca non può non strappare un sorriso malinconico a chi percorrendolo provi a immedesimarsi, anche solo per un istante, negli uomini che in quei luoghi si sono battuti. Potrebbe sembrare una presentazione un po’ partigiana, ma essendo un’amante della storia di queste montagne, non potrei trovare altre parole. Provare per credere.
  • Venerdì 15  luglio: partenza da Brescia ore 7.00 circa, trasferimento con mezzi propri a Ponte di Legno, salita con impianti a Passo Presena; discesa su sentiero 1.30h al Rif.Mandrone, pausa pranzo ( al sacco o in Rifugio) ; salita al Rif. Caduti all’Adamello (3.30/4.00h) e pernotto. Le fatiche di questa prima giornata saranno ripagate dalla splendida vista che offre la terrazza del Rifugio.
  • Sabato 16 luglio sveglia ore 6.00 e colazione, salita a Cresta Croce e traversata in cresta sino al famoso “ippopotamo” il cannone trasportato dagli alpini che dal 1916 domina sul pian di neve ; traversata sul Pian di Neve, salita al Passo Brizio e discesa al Rifugio Garibaldi, pernotto
  • Domenica 17  luglio discesa ai laghi d’Avio, recupero auto, rientro a Brescia nel tardo pomeriggio
Il programma richiede una buona abitudine a camminare e può essere affrontato anche da chi non ha mai effettuato escursioni su ghiacciaio, perché le difficoltà tecniche non sono elevate.
Gruppo minimo di 3 persone, max 4
Costo: 300 € include prestazione guida alpina, fornitura del materiale tecnico necessario all’attività ( imbrago, ramponi e casco); l’iscrizione si perfeziona con il versamento della caparra di 150€ il saldo invece alla partenza
Il costo non include: pernotto in Rifugio, spese trasporto in funivia, spese di pernotto della guida da dividere fra i partecipanti
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Guida Referente Giulia 3333338714